L'attenzione al legame tra la dimensione individuale della sofferenza e quella sociale è un punto centrale della
prospettiva terapeutica e scientifica del Dott. Messieri.
La
psicoanalisi insegna che il
malessere psichico è per un verso espressione di un conflitto inconscio e soggettivo, per un altro è sempre anche l'espressione di un malessere collettivo.
Il discorso sociale oggi dominante incoraggia il trattamento dell'infelicità attraverso l'offerta illimitata di oggetti di consumo. Si tratta di un'illusione che anzichè curare il soggetto dalla sua infelicità la alimenta continuamente.
Il discorso sociale contemporaneo è infatti un discorso che tende a rompere le forme sociali del legame e a isolare i soggetti nel loro godimento solitario. Questa chiusura è un tratto pervasivo della contemporaneità che ostacola la formazione di legami sociali significativi e l'emergenza della dimensione più creativa del desiderio.
La dissoluzione dei legami simbolici, la mercificazione dei corpi e del desiderio, l'isolamento, la tristezza diffusa, l'obbligo al divertimento di massa, l'apatia futile, la mancanza di spazi sociali capaci di coltivare la dimensione della singolarità producono un senso di precarietà esistenziale e uno spegnimento degli interessi vitali.
La
prospettiva di cura del Dott. Messieri ha sullo sfondo il problema di una ridefinizione generale della dimensione del legame sociale e una nuova alleanza del soggetto con il proprio desiderio.
Io penso che ci sia
guarigione quando c'è un
nuovo incontro tra il soggetto e il suo desiderio e che ci sia
possibilità di costruire legami sociali creativi solo quando il legame si nutre del lievito del desiderio singolare.